Team Nazionale CSEN Arrampicata Sportiva

Arianna Colliard

Arianna Colliard

Arianna Colliard
Referente Regione Valle d’Aosta e Canavese SNAR – Scuola Nazionale Arrampicata Sportiva

Arrampicatrice, guida trekking, antropologa, film maker: la valdostana Arianna Colliard, referente SNAR – Scuola Nazionale Arrampicata Sportiva per la regione Valle d’Aosta e per il Canavese, è una persona dai tanti interessi che confluiscono nel forte desiderio di conoscere ed esplorare.

«Ho iniziato a scalare all’età di 16 anni frequentando un corso», racconta la climber, che ha vissuto in prima persona i cambiamenti che hanno investito l’arrampicata sportiva: «In bassa Val d’Aosta – continua – ai tempi eravamo in pochi ad arrampicare. Non c’era neanche una palestra. Per anni ho scalato a vista e sono rimasta nel sesto grado. Non conoscevo il “concetto” del provare un tiro: moschettonavo la catena a vista o rinunciavo perché pensavo che fosse troppo duro per me».

A vista, e con grande determinazione, Arianna scala anche nella vita: si laurea in antropologia culturale ed etnologia e intraprende la professione di guida trekking che la porta a viaggiare in India, Marocco, Turchia e nelle aree più rurali delle Alpi. Ed è proprio durante uno di questi viaggi (in Patagonia, per la precisione) che la climber valdostana incontra il suo futuro compagno, Matteo Della Bordella, arrampicatore professionista. «Andando in falesia con Matteo e con altre persone il mio approccio è leggermente cambiato, e i progressi si sono visti subito».

La tecnica affinata, grazie ai tanti chilometri macinati in falesia, e le solide basi acquisite le permettono dunque di entrare nel club dell’8a e, secondo il “collega” CSEN Emanuele, «Arianna avrebbe ancora notevoli margini di miglioramento se iniziasse ad allenarsi un po’», scherza l’amico, che continua: «Arianna è uno spirito libero, una persona che ama viaggiare e scalare in posti nuovi, trascorrendo tanto tempo in falesia. Secondo me ha grandi potenzialità e, con qualche ora di allenamento, potrebbe raggiungere prestazioni di livello ancora più alto!». «Emanuele ha ragione, prometto di allenarmi», ride Arianna che ribadisce, tuttavia, la sua preferenza per la scalata a vista, soprattutto quando all’estero o in una falesia nuova: «Non vale la pena rovinarmi una vacanza provando e riprovando una via che probabilmente non riuscirei a risolvere in una settimana».

Nell’àmbito della Scuola Nazionale Arrampicata Sportiva, Arianna si occuperà di turismo sociale e della parte logistico-organizzativa, sfruttando anche il fatto di essere multilingue: oltre all’inglese e al francese, infatti, la climber mastica anche lo spagnolo e un po’ di portoghese, lingue che ha appreso durante le sue spedizioni.